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Lanzarote

Lanzarote,la scelta

-I perché di questa scelta..

-Mai presa in considerazione , non sapevo nemmeno bene dove fosse . Fino ad allora io avevo paura dei voli aerei per cui i miei viaggi erano rivolti ai luoghi raggiungibili via terra . Quanti limiti ci mettiamo da soli..

-Poi mio fratello inizia ad interessassi a quest’isola , io stavo affrontando un periodo di forte crisi personale decido di informarmi  su questa terra e quindi mi dedico alla preparazione del viaggio

-Sembra davvero particolare ed io che avevo comunque nel cassetto il sogno di vedere alcune cose , fra cui i vulcani , organizzo il viaggio . I prezzi , fuori stagione, sono davvero accettabili . Scelta fatta.. Acquisto i voli con Easyjet . Solo bagaglio a mano . Non scelgo i posti , questa compagnia tende a mettere affiancati i biglietti comprati in contemporanea . Check in gratuito on line da un mese prima della partenza.

-Prenoto varie sistemazioni che possano essere disdette gratuitamente poco prima della partenza . Continuo a controllare i prezzi degli alloggi fino agli ultimi giorni utili. Quindi decido quale tenere e disdico gli altri .

-Periodo scelto inizi dicembre . Il tempo è comunque mite e , ovviamente , non c’è ancora il turismo di massa che caratterizza le settimane intorno al Natale e capodanno..

Strumenti di viaggio

-Compro una guida e una mappa . Prenoto un’auto con una compagnia che le affitta senza bisogno di carta di credito ( Cabrera Medina) ..Tutto pronto.

-Volo da Milano Malpensa ad Arecife la capitale , 7 notti in appartamento con uso cucina e auto circa 180 euro a testa.

 

Primo giorno..arrivo alla meta..pochi colori,ma intensi

-Partenza.. 4 ore e mezza di volo ed eccoci arrivati in questo luogo indimenticabile . Ritiriamo la macchina e raggiungiamo la nostra base . Arrivo a Tinajo , piccolo paese nel centro dell’isola da cui è facile raggiungere ogni punto d’interesse . La lunghezza massima dell’isola è di circa 60 km .

Sistemazione

-Arrivo al nostro alloggio.. Poteva essere meglio , ma la proprietaria è una cubana allegra e simpatica .

Il paese

-Il paese è semplice e tranquillo sovrastato da un cono vulcanico inattivo.. La gente gentile e disponibile.. Facciamo un giro per le stradine fra le bianche casette dai comignoli colorati..

Il centro
Abitazioni graziose

Al cratere

-Troviamo il sentiero che porta alla cima del rilievo vulcanico..Salita semplice..

Emozione.. Finalmente mi affaccio su di un cratere.. Colori accesi..

Variazioni di grigi e marroni , nero , poche piante basse , piegate dal vento..

Rocce dalle forme contorte , la vista che spazia fino al mare e il vento che accarezza la pelle .

Temperatura mite . Bellissimo.. Facciamo il giro del cratere godendoci il silenzio

e  il paesaggio così diverso dal nostro consueto.. Il cielo si fa rosso ,

una meraviglia.

Il cratere
Vista sul borgo
Scendendo

Discesa

Tramonto

-Scendiamo prima del buio.. Andiamo a fare spese nel piccolo supermercato.

Quando usciamo è buio..i lampioni del paese sono spenti..La chiesa aperta,tanti bambini all’interno.

Diamo un’occhiata..Semplice,ma graziosa..

Prima sera

-Tornare verso l’alloggio non conoscendo ancora bene il luogo nel buio più completo è un po’ complesso

, ma fattibile , basta lasciare il tempo agli occhi di abituarsi . Rientriamo.. 

Secondo giorno..spazi sconfinati..



Il borgo

Colazione in casa poi , presa l’auto , iniziamo la nostra esplorazione di Lanzarote. Prima di tutto raggiungiamo la spiaggia di Famara.. Poche case , alcuni locali , diversi piccoli negozi che vendono cose per i surfisti.. Questo sembra essere un paradiso per loro.

– Parcheggiamo e scendiamo alla spiaggia .. Le basse abitazioni si affacciano verso il mare , protendendosi con piccole verande sugli scogli.. Vento , colori nitidi , spiaggia lunghissima resa bianca , a tratti , dall’alta concentrazione dei piccoli gusci di conchiglia che la ricoprono . La montagna  ripida la chiude alla fine del golfo.. Di fronte le isole , alle spalle dune di sabbia , basse mosse dall’aria.. Tanti surfisti.. Alcuni in acqua altri in apparente meditazione sulla spiaggia.. Spazi sconfinati che trasmettono un meraviglioso senso di libertà . Prendetevi un po’ di tempo per gustarla con calma.

Magie
Personaggi fuori dal tempo
Surfista in meditazione

Arrivo a Teguise

Alle porte del paese

-Ci spostiamo a Teguise.. Perché oggi c’è uno dei mercati più importanti dell’isola..è domenica .

Ovunque tipi che cercano di attirare la nostra attenzione per farci parcheggiare a pagamento nei loro terreni .

Noi lasciamo la macchina lungo la strada in prossimità del distributore , gratis .

Poco oltre , dall’altro lato della strada una curiosa abitazione dove sono raccolte strane sculture ,

pupazzi di stoffa , oggetti di plastica.. Sul patio semi nascosto , fra alcuni animali scolpiti ,

un misterioso personaggio che suona uno strumento a fiato. Il tutto è davvero kitsch , ma molto particolare.

Artista stravagante

In paese

Il mercato

-Il borgo , molto grazioso con case antiche e bei palazzi , accoglie tantissimi espositori..

Negozi di oggetti artigianali consentono di apprezzare la struttura degli edifici grazie anche ai bei patì interni.. Decisamente turistico , ma comunque piacevole. Gallerie d’arte e ristoranti..

Inoltre il museo gratuito dell’aloe , la chiesa e alcuni musei in cui non entriamo..

In una chiesa sconsacrata una mostra ci consente di ammirare l’edificio internamente..

Infine in una galleria d’arte che si affaccia sulla piazza della chiesa prendiamo parte al vernissage per l’inaugurazione di una mostra..

Una bella scultura nella parte alta del borgo raffigura il personaggio tipico del carnevale locale “los diabletes“..

Castillo de Santa Barbara

Il castello visto dall’altro lato del cratere
Torrione

-Quindi ritorniamo alla macchina e saliamo al castillo de Santa Barbara , poco oltre il paese , al cui interno ha sede il museo della pirateria.

Castello grazioso , che ammiriamo dall’esterno , posizionato su un rilievo vulcanico al limitare del cratere..

Vale la pena di girarvi intorno e ammirare il panorama che si dispiega ai vostri piedi..

Panorama
Il cratere

Metaburros

La natura è arte

-Prendiamo la LZ 404 , strada secondaria che da Teguise va verso Guatize ,

perché oltrepassato il piccolo centro di Teguisete , a circa un chilometro ,

sulla sinistra un  parcheggio ci consente di visitare i Metaburros .

Sono formazioni rocciose modellate dall’erosione che ci regalano la sensazione di muoverci in un paesaggio lunare davvero suggestivo .

Certamente meritano una buona ora di sosta.

Maestoso
Luogo suggestivo
Paesaggio fatato
Castello di pietra
Erosione artistica
Fino al mare

Jardin de cactus

Parco e mulino
Coltivazioni

-Riprendiamo la via e prima di tutto facciamo una sosta culinaria presso il ristorante La tasca de Lita a Guatiza ( gestione italiana ) perché la fame inizia a farsi sentire..locale gradevole con cibo discreto .

– Arriviamo al Jardin de cactus . Prima di tutto consiglio di fare il biglietto cumulativo che per 33 euro consente l’ingresso in 6 dei siti più interessanti dell’isola ( ma si può fare anche per 4 o 3  , ovviamente con prezzi a scalare , e vale 14 giorni ) . Il giardino è uno dei luoghi imprendibili dell’isola perché consente di avvicinarsi e capire il lavoro di valorizzazione del territorio realizzato dall’ artista Cesar  Manrique .

Molto bello , consiglio di visitarlo quando il sole è ancora alto , forse al mattino all’apertura sarebbe l’ideale , perché nel pomeriggio quando la luce inizia a calare l’ombra lo penalizza un po’.

Degno di nota il bel mulino a vento che sovrasta il giardino.

L’opera di Manrique
Nuvole in cornice
Straordinario

A casa

-Rientriamo infine al nostro appartamento . Aperitivo piacevole in terrazza.. Poi cena..


Terzo giorno..parco Timanfaja e tanto altro

 

Verso il parco Timanfaja

-Soliti preparativi e poi usciamo,abbastanza presto, per essere il prima possibile all’ingresso del Parco Timanfaja

 all’orario di apertura perché vogliamo evitare di trovare coda

..Sulla strada proprio all’uscita di Tinajo ci fermiamo ad ammirare l’affaccio su quello che era un cratere

ed è oggi una piana coltivata.Ed eccoci quindi alla porta del parco.

 

Centro di accoglienza di Mancha Blanca

Mancha Blanca

-E’ molto importante prestare attenzione ai limiti di velocità e non fermarsi lungo la strada perché sono molti i controlli radar

e i guardia parco che vigilano sulla zona..

-Consiglio prima di tutto una sosta al centro di accoglienza e interpretazione di Mancha Blanca ,

 praticamente appena entrati nel territorio del parco, dove in un edificio molto moderno e

 ben integrato con il paesaggio è possibile ammirare un interessante museo,gratuito,che spiega la storia vulcanica dell’isola..

le foto sono brutte,ma merita la sosta soprattutto per percorrere la passerella

che porta nella incredibile colata lavica che sconvolse l’isola nel XVIII secolo.

Sulla strada del parco Timanfaja

Sulla strada
Paesaggi incredibili
Paradiso per fotografi

– Ci rimettiamo sulla strada attraversando paesaggi a dir poco incredibili dove il rosso , l’ocra e il nero sono i colori dominanti.

Davvero un peccato l’impossibilità di sostare , ma è comunque un’esperienza molto intensa. Si giunge quindi all’ingresso del sito ,

dove se si è in possesso del biglietto cumulativo,si entra in poco tempo .

Noi non abbiamo trovato quasi nessuno . Oltrepassate le sbarre si continua a muoversi in questa terra davvero stupefacente ,

così intensa nonostante , anzi forse proprio per la mancanza di vegetazione , in cui le poche piante basse sembrano quasi aliene.

Natura incontaminata

Nel cuore del parcoTimanfaja

Spazi sconfinati
Coni vulcanici

-Ad un certo punto la strada si biforca e, imboccato il senso unico che sale si raggiunge il parcheggio .

Lasciata l’auto conviene , come prima cosa raggiungere i bus ( prima dell’arrivo della massa di turisti ) che portano a fare il giro,

in circa 45 minuti ,del parco raggiungendo le zone,purtroppo vietate a qualunque altro mezzo,piedi compresi .

I posti che si attraversano sono a dir poco magici peccato che il bus faccia pochissime soste per consentire di ammirare

tanta meraviglia e che i vetri dei finestrini siano stati scelti da qualcuno che non ha mai scattato una foto nella vita .

Non credo che potrete fare foto memorabili , purtroppo.

-Scesi dal bus prendetevi un po’ di tempo.si può ammirare lo spettacolo dei geyser artificiali creati dal personale del parco

che getta acqua in queste cavità dove la temperatura raggiunge i 100 gradi Celsius ,

i forni ( a mio avviso molto poco interessanti) dove sulle griglie cuociono centinaia di cosce di pollo e

 il ristorante El Diablo progettato da Cesar Manrique .

Ma la cosa che mi sento di consigliare e di tornare a piedi indietro per la strada percorsa in macchina e

lasciare spaziare lo sguardo,libero per questa terra così arida e coinvolgente .

Ci sono pietre dai colori e forme incredibili .

Io avevo la sensazione di sentirmi invadere dal calore della terra,energia pura che pervade..

Echadero de Cammellios

Passeggiata sui cammelli
Come in un film

-Ripartiamo e proseguiamo verso il confine orientale del parco .

Qui si ha la possibilità , parcheggiato nel grande spiazzo sulla destra della strada ,

presso l’Echadero de Cammellos di visitare gratuitamente un piccolo

museo e di fare una piccola gita di circa 20 minuti a bordo,

appunto di un cammello .

Il prezzo è , tutto sommato basso , 12 euro a coppia .

Il percorso davvero molto breve e facendolo diventa assolutamente chiaro

il perché questi animali vengano chiamati la nave del deserto ,

mi viene il mal di mare . Non è stupefacente , ma è comunque particolare .

Per ammirare meglio questa zona consiglio , nuovamente ,

di fare un pezzo di strada indietro a piedi.. La bellezza è indescrivibile.

Luoghi magici

Saline di Janubio

Geometrie salate
Piramidi salate
Fra le saline

-Usciamo dal parco e raggiungiamo Yaiza 

dove ci fermiamo per la pausa pranzo , mangiamo al ristorante El Volcan..

Cibo locale abbondante e discreto , personale non troppo caloroso .

Scendiamo quindi verso la costa dove meritano una sosta le saline di Janubio . 

Consiglio di fermarsi appena oltre la zona dei magazzini,

salendo verso Los Hervideros , appena trovate un punto in cui lasciare la macchina ,

e scendere ad ammirarle e fotografarle da vicino .

Il tempo non era dei migliori quindi non abbiamo beneficiato di una luce particolarmente favorevole , ma sono comunque molto belle ,

più della vicina spiaggia nera che merita comunque una breve sosta .

La costa diventa un susseguirsi di rocce nera che si vanno a tuffare nel mare .

La lava si è lasciata dietro figure contorte , forse un po’ inquietanti ,

comunque fantastiche che si scoprono ad ogni curva.

Spettacolare

Hervideros

L’ingresso
Mare impetuoso

-Arriviamo quindi al parcheggio da cui parte il percorso degli Hervideros..

Si tratta di un punto in cui l’oceano si getta impetuoso sulle scogliere laviche ,

se molto mosso , crea un vapore , quasi una nebbia particolarmente suggestiva .

Oggi non era così forte , ma lo spettacolo è comunque garantito

e i vari affacci dai balconi naturali che contraddistinguono il luogo son davvero belli .

Da qui si gode anche di una magnifica vista sulla montagna del Timanfaja.

Affacci sull’oceano

Montagna Bermeja

-Poca strada ed eccoci a Playa montana Bermeja . Un piccolo laghetto la precede .

Praticamente nessun altro essere umano , questo specchio d’acqua e il cono vulcanico rosso scuro

sullo sfondo sono un fantastico ricordo di quest’escursione .

Montagna Bermeja

El Golfo

Luogo imperdibile
Pochi colori ma intensi

-Ma la giornata non è finita e dobbiamo ancora raggiungere El golfo .

Peccato esserci arrivati quasi al tramonto ,

questo è un posto speciale che avrebbe meritato decisamente più tempo .

Il villaggio bianco ci accoglie .

Merita lo sperone roccioso che si protende rosso nel mare .

Terra scura , ocra , mare , cielo , spiaggia nera..che posto .

-Ma il vero spettacolo è salire il sentiero vicino al parcheggio 

 che porta a vedere dall’alto il “lago verde”.

Un posto simile è davvero impossibile da descrivere

tanto sono forti i contrasti di colore e va già bene che il cielo grigio

e il crepuscolo che avanzava lo penalizzavano..

credo che altrimenti un malore da sindrome di Stendhal sarebbe stato inevitabile.. quali meravigliose opere d’arte ha saputo creare la natura .

Avendo avuto più tempo sarebbe stato sicuramente da scendere fino alla spiaggia su cui si adagia questo verde specchio d’acqua ,

anche se purtroppo non si può più andare sulle sue rive a causa dell’erosione delle rocce soprastanti.

Vista spettacolare

Rientro

-Con immenso dispiacere prendiamo la strada del ritorno.

A Yaiza un forte acquazzone ci coglie impreparati e preferiamo rientrare percorrendo la LZ-2 decisamente più veloce .

Cena a casa dove conosciamo l’altra ospite italiana di cui avevamo tanto sentito parlare dalla padrona di casa .

Ceniamo con lei e chiacchieriamo molto: Giulietta , una persona estremamente piacevole con cui ho ,

a tutt’oggi , creato un bel rapporto di amicizia..

Tutto è relativo , le informazioni scorrette sul tipo di alloggio invece che essere state motivo di disagio ,

alla fine mi hanno regalato una nuova buona amica.. Un altro risvolto positivo del viaggiare..

Quarto giorno..un isola ricca di magia

Preparativi

-Dopo colazione e un po’ di ginnastica ,fatta con la padrona di casa mentre prepariamo il caffè e dei panini

da portarci per pranzo,prendiamo la macchina e

iniziamo i nostri giri per scoprire le altre opere di Manrique

Arrieta

Arrieta

-Oggi dal Jameos del agua ci raggiungerà anche Giuly..lei l’ha visitato ieri..

Lungo la strada  facciamo una sosta ad Arrieta ,un grazioso paesino in cui facciamo due passi.

Un paesaggio particolare,pianeggiante ricoperto di bassi cespugli con il mare come sfondo ..

Jameos del agua capolavoro di Manrique

Jameos de Agua

-Eccoci quindi al Jameos del agua opera,per alcuni la più straordinaria,del genio visionario di Manrique..

Anche questo luogo fa parte dei siti compresi nel biglietto cumulativo..Appena attraversato l’ingresso,misteriosamente la macchina fotografica smette di funzionare..

si riprenderà soltanto,magicamente,una volta tornata a casa..

vi risparmio la serie di santi che tiro in ballo e insulto a causa di questo incidente di percorso..

ma non intendo farmi rovinare quest’esperienza unica..le foto le farà mio fratello..mi impegno,

cerco di ripulirmi il cervello dal nervoso ed entro a visitare questo luogo incredibile..

una scala scende fra le rocce fino ad una cavità in cui è situato un originale ristorante.

Piante dalle enormi foglie scendono dall’alto affacciandosi verso di noi..

sotto una grotta passante da un lato all’altro della montagna è attraversata da l’acqua,

che crea una sorta di piccolo lago..Persino le toilette sono curiose in questo luogo..

piante rigogliose,uccellini,acqua,roccia,la luce che ci cade addosso dall’apertura in alto,

che luogo ricco d’atmosfera..dall’altro lato anche la piscina e l’auditorium

in cui il sabato sera si tengono suggestivi concerti, mi colpiscono per la l’originalità..

c’è anche una sorta di museo,grazioso..Usciamo e ci troviamo con Giulietta..

Casa Manrique

Paesaggio

-Muovendoci,un po assurdamente,ma necessariamente con due macchine,raggiungiamo  Hariadove ci attende la visita alla casa di Manrique ,oggi museo. L’ingresso è a mio avviso un po’ troppo costoso,

ma le guide la indicano come uno dei luoghi imprendibili dell’isola,

per cui..L’interno è molto bello ,originale e visionario come l’artista..

è raffinata , i materiali pregiati la rendono lussuosa,

ma semplice al contempo..

divieto assoluto di fare foto (per una volta la cosa non mi tocca )..

la visita però,senza spiegazioni mi risulta un po’ fredda,sterile..

si gira per le stanze per il giardino (che mi colpisce poco) per arrivare,

infine all’atelier che è senz’altro il luogo più coinvolgente e vivo dell’intera proprietà..

Haria

-Usciti ci spostiamo,a piedi,fino al centro del paese..molto carino..

begli edifici bassi e bianchi,tante palme..mi piace..Nella piazza principale,

a dimostrazione della stranezza della vita,incontriamo degli amici di mio fratello,

anche loro di Savona..bah ,strane cose..chiacchieriamo un po’ e poi ci salutiamo..

Ci mangiamo i nostri panini e ritornati alle auto riprendiamo la nostra esplorazione del territorio..

Mirador del Rio , l’ennesima creazione di Manrique

Mirador del Rio
vista su l’isola de la Graciosa

-Arrivati all’incrocio di Ye ci dividiamo..appuntamento al mirador ,

noi per la strada più panoramica,lei per quella meno vertiginosa.. effettivamente è una strada pazzesca ,

se mi avessero detto che avrei guidato in un posto così ,

fino a poco tempo fa non ci avrei mai creduto..è bellissima ,

ma per lunghi tratti ci passa solo una macchina con lo strapiombo dal lato guida..ma che vista che c’è quassù..

mi sento assolutamente tranquilla e felice..

lo sguardo spazia su buona parte dell’isola e , nell’oceano,

davanti a noi l’isola di Graciosa..silenzio rotto solo dal vento..

che pace..

-Arriviamo al parcheggio del Mirador..il nostro biglietto comprende anche questo sito..

La vista è altrettanto spettacolare che da fuori ,cambia solo, leggermente la prospettiva..l

’unico motivo per entrare,pagando ,è l’ennesima creazione di Manrique,

molto ben integrata con l’ambiente..bella , forse non imperdibile.

Vista dal mirador

Cueva di Los Verdes

Cueva de los Verdes
  • Scendiamo di nuovo a livello del mare per andare a visitare la Cueva di los Verdes..
  • Meglio andarci verso l’orario di apertura o chiusura..
  • nei momenti di maggior afflusso,c’è un numero massimo di visitatori , non vi faranno accedere al sito..
  • è posta in un luogo strano , molto piatto con una folta vegetazione di bassi cespugli che arrivano fino al limitare delle scogliere che scendono in mare..
  • -Si arriva al parcheggio senza vedere nessuna costruzione ,
  • ne ingresso..un sentiero arriva all’imbocco della cavità dove si fanno i biglietti
  • (solito circuito, compreso nel biglietto cumulativo) ..
  • La guida,Gloria, spiega senza preoccuparsi minimamente del gruppo che accompagna,è piuttosto scazzata
  • e spiega solo in spagnolo ed inglese con un microfono che fa sentire ben poco.Mi infastidisce un po’..
  • La grotta è curiosa e mi spiazza,è completamente priva di concrezioni..interessante ,
  • ma dal mio punto di vista , nulla di eccezionale , tranne che per la sorpresa finale d’effetto da non rivelare..
  • pena l’inutilità di visitarla..Un’altra sorpresa è scoprire che Gloria parla perfettamente l’italiano..

Montagna Corona

Verso la montagna Corona

-Usciamo e decidiamo,anche se mio fratello non è particolarmente d’accordo, di tornare a Ye per salire sulla montagnCorona..

Parcheggiare presso la piccola chiesa appena fuori e prendere il sentiero che parte una cinquantina di metri prima,sulla sinistra guardando la chiesa.Una bella passeggiata,ovviamente in salita,

penso di circa mezz’ora o poco più..Il vento è molto forte, un po’ fastidioso,

ma non ci impedisce di arrivare sul bordo del cratere. Pericoloso provare a girarci intorno ,

anche perché inizia a calare la luce. Non possiamo fermarci molto ,ma i colori, un arcobaleno e la vista ripagano di questo ultimo sforzo..

Rientro a casa

-Scendiamo e prese le macchine torniamo verso la costa..

La strada che percorriamo è panoramica,ma con il buio si vede ben poco..

sarebbe da ripercorrerla con la luce..Rientrati a casa io e Giulietta andiamo fino in paese a fare un po’ di spesa ,

poi mio fratello prepara la cena e concludiamo la serata con una lunga , piacevole  chiacchierata..

Quinto giorno..spettacoli della natura


Montagna del Cuervo


-Sono la prima ad alzarmi,anche oggi, e dopo la doccia preparo la colazione.

Giulietta si alza giusto il tempo di comunicarmi che non verrà con noi.

Forse ci raggiungerà nel pomeriggio. Ha deciso di ripartire domani per l’Italia

e quindi deve occuparsi dei preparativi..Ne sono dispiaciuta,speravo si fermasse ancora..

Verso la montagna del Cuervo
La montagna

-Partiamo alla volta dei crateri e delle spiagge dell’isola..

Un breve percorso ci porta a destinazione così velocemente che non ci accorgiamo di aver sorpassato il parcheggio..Una breve sosta sul ciglio della strada,in un rettilineo,ci costringe ad un’irreale discussione con un tizio,

probabilmente dell’ente parco,che ritiene pericoloso il nostro comportamento..ma..

Comunque fatta inversione in un punto consono ritorniamo al parcheggio.

L’ingresso del cratere
Giro del cratere

-C’è un gran fermento e un sacco di guardia parco in giro,infatti c’è una troupe televisiva che sta girando nei pressi della montagna del Cuervo,la nostra meta, e questo porta scompiglio in questo luogo altrimenti tranquillissimo.

Una breve passeggiata in piano ci fa raggiungere questo scuro cratere che è riconoscibile per la forma..

E’ tutto molto strano,il paesaggio davvero irreale,sembra di essere su di un’altro pianeta..

La particolarità è che una spaccatura consente di entrare agevolmente all’interno del vulcano..

peccato che ci sia altra gente,ma comunque molto suggestivo..

Decidiamo di girarle intorno,c’è molto vento che rende più faticosa una camminata altrimenti molto agevole..bellissime pietre nere dai riflessi blu ovunque..

Montagna Colorada

Tutto in quattro colori
Bomba lavica
Proporzioni

-Torniamo all’ auto ,ma vogliamo andare ad esplorare anche la montagna Colorada..

avremmo potuto riprendere la macchina,c’è un parcheggio anche da quest’altro cratere,

ma preferiamo raggiungerla a piedi..ammirando la vicina montagna Negra..Ci giriamo attorno..

è una delle esperienze indimenticabili fatte in quest’isola fuori dal mondo..

siamo gli unici sul sentiero che la circumnaviga..colori indescrivibili,

specie quando il sole ci regala qualche raggio fuggito alle nuvole..

rosso intenso,ocra,nero e qualche cespuglio verde..una tavolozza di colori forti e per noi inusuali..

il vento impetuoso,non freddo,si fa quasi fatica a respirare quando le raffiche sferzano il volto..

il silenzio,le rocce laviche contorte nello spasmo dell’improvviso raffreddamento..

Le pietre cambiano,non sono più leggere e traforate simili a leggere spugne ,ma compatte,

pesanti nere,talvolta con inserti simili a quarzo verde,completamente diverse..tutt’altra storia..

Altre sono rosse od ocra..

Una bomba lavica,imponente e solitaria appena fuori dal sentiero rimarrà uno dei miei ricordi indelebili..

Valle di Geria

Vitigni

-Ripartiamo e poco più avanti imbocchiamo la valle di Geria..che posto ,anche questo surreale..

terra nera,bassi muretti a secco,circolari,proteggono i vitigni striscianti che danno il vino dolce e prezioso che questa terra regala a sorpresa..sembra impossibile..il verde brillante delle piantine spicca come smeraldo fra la nera terra..peccato che i punti in cui potersi fermare siano veramente rari..

– Addentrandoci per la valle si incontrano molte Bodegas,le aziende dove assaggiare il vino gustando tapas (preferibilmente a base di formaggi)..Ci fermiamo presso quella con il parcheggio più comodo,senz’altro la più turistica ,purtroppo..Da qui possiamo ammirare con calma le coltivazioni..diamo un’occhiata anche alle cantine.

-Ripartiamo. In poco raggiungiamo Uga..dove  l’unico ristorante serve prevalentemente pesce e ci dobbiamo accontentare di un bar poco attraente,ma con buffet.. mangiamo..niente di che,diciamo tutto facilmente dimenticabile

Playa Papagajo

Le spiagge

-Proseguiamo per Playa Blanca..Ci dirigiamo alle spiagge vicine a questa località,fra le più famose dell’isola.

Sono poco oltre la cittadina.Bisogna prendere una strada lunga qualche chilometro,sterrata e teoricamente a pagamento..

Noi alle sbarre,forse per l’ora, non troviamo nessuno e procediamo quindi senza pagar pedaggio..le spiagge sono diverse,belle,ma a mio avviso non memorabili..

Playa Papagajo

-L’unica davvero degna di nota è playa Papagajo considerata,probabilmente a ragione,la più bella dell’isola..

Non è molto grande e nei momenti di maggior affollamento penso sia invivibile,ma a quest’ora e di questa stagione la gente è poca e la bellezza evidente..la sabbia fine e chiara forma una mezza luna chiusa da scogliere alte e protettive..

due chioschi sul pendio devono essere il posto ideale da cui ammirare il tramonto sorseggiando un bicchiere di birra,ma noi abbiamo un mezzo appuntamento a Playa Honda per cui ci perdiamo lo spettacolo.. 

Fermes piazza

Sulla strada

-Per raggiungerla saliamo dalla strada che passa da Fermes..

bella in salita con alcuni tornanti per me fastidiosi,ma su c’è una piazzetta,una chiesa, alcune case basse e un’affaccio da cui si gode di una vista mozza fiato..

altro luogo da cui,sicuramente si potrebbe ammirare il fantastico tramonto che si sta preparando..ma noi procediamo..

Playa Quemada

Playa Quemada

-ci permettiamo ancora una deviazione per dare un’occhiata a playa Quemada..

giusto uno sguardo veloce al piccolo borgo ricco di ristoranti,anche se ha un’aria poco turistica e molto tranquilla..

la luce inizia a scemare e noi arriviamo nei pressi dell’aeroporto, in direzione della capitale Arecife,la zona più trafficata dell’isola..

Eccoci a Playa Honda..L’amico che dovevamo incontrare ha avuto un’imprevisto per cui rientriamo alla nostra base..

Serata festosa

-I nuovi ospiti e la padrona di casa hanno organizzato una piccola festa per salutare Giulietta e la sua imminente partenza..

Passiamo una serata decisamente piacevole e festosa..sembra di essere in una strana famiglia in cui alcuni membri parlano spagnolo e altri  italiano,ma la comprensione,nonostante o grazie al vino,è totale..

andiamo avanti fino a tardi anche se Giuly verso mezzanotte si ritira..

sono convinta che si siano messe le basi per un’amicizia duratura e questo stempera la tristezza per la sua partenza,ma sarà strano domani essere qua s

Sesto giorno..Isla de la Graciosa


Settimo giorno..Fuerteventura

 

Verso Fuerteventura

Verso Fuerteventura

Ci svegliamo un po’ più presto , come da copione scendo per prima , mi lavo e preparo colazione.

Io e mio fratello oggi non leghiamo proprio e rischia che me ne vada da sola .

Alla fine partiamo e raggiungiamo Playa Blanca il punto d’imbarco migliore per raggiungere Fuerteventura.

Ci sono due compagnie che effettuano il passaggio: Fred Olsen e Armas. 

Noi scegliamo la seconda leggermente più lenta , ma meno cara .Fatti i biglietti , ci imbarchiamo .

Il tempo è bello e la traversata tranquilla e piacevole.

Correlejo

Correlejo

Sbarchiamo a Correlejo , una cittadina con un bel lungomare , finalmente sull’ isola di Fuerteventura.

Un po’ di perdite di tempo per affittare una macchina con Cabrera Medina. C’è infatti una sede proprio nel porto ,

ma dopo aver fatto la coda scopriamo che hanno solo auto grandi e , alla fine , per affittarne una , comunque di media cilindrata ,

dobbiamo spostarci fino in centro. Ne consegue un ulteriore perdita di tempo e una spesa un po’ superiore al previsto.

Finalmente saliamo in macchina.

Verso il parco

La nostra macchina

-L’intento è di andare direttamente verso il parco nazionale del Correlejo dove si trovano le famose dune di sabbia.

A causa di dei lavori in corso e non vediamo l’indicazione per prendere la litoranea e

ci ritroviamo così sulla super strada e ci tocca proseguire fino alla prima uscita.

Il paesaggio è molto spoglio e i colori , al contrario di Lanzarote, sono piuttosto smorti e apparentemente poco coinvolgenti.

Raggiungiamo la nostra meta dal lato opposto al previsto , ma poco cambia.

Parco naturale del Correlejo

-Ci fermiamo nel primo parcheggio utile .

Bisogna prestare molta attenzione perché c’è molta sabbia e si rischia di rimanere poi bloccati con le ruote .

Infatti aiutiamo una coppia che si è parcheggiata in un punto troppo sabbioso e ha problemi ad uscire .

Le dune
Una meraviglia
E come sfondo Lanzarote

Eccoci finalmente sulle dune.. L’umore non è dei migliori , fra noi oggi proprio non va ,

ma il posto è bellissimo e infonde un senso di profonda serenità..

Dune dorate a perdita d’occhio ,l a strada che le taglia e poi il blu del mare..

All’orizzonte la sagoma di Lanzarote a chiudere il quadro di infinita bellezza..

Facciamo una bella camminata prima sulle dune interne e poi ci spostiamo sulla lunga spiaggia..

Mangiamo e poi passeggio ancora , per i fatti miei , godendomi la spiaggia semi deserta .

Peccato che tanta bellezza sia un po’ deturpata dai grossi complessi alberghieri che si stagliano al limitare del parco nazionale..

Ritorniamo alla macchina e ripartiamo..

Io,il vento e la sabbia

Playa Cotillo e Lagons

Le lagune
Lagune e faro
Posto incantato

-Non è prestissimo e non potremo vedere tutto ciò che speravo..

Altra perla di Fuerteventura da non perdere , sempre nel nord dell’isola , ma sull’altro versante la Playa Cotillo e poi Lagons..

Il tempo è un po’ peggiorato , ma il posto è magnifico..

C’è un faro e ai suoi piedi tante lagune sabbiose all’acqua incredibilmente cristallina

con una sorta di strana vegetazione acquatica che crea un effetto davvero particolare..

Mi infilo nell’acqua passando da una zona d’acqua ad un altra .

E’ incantevole.. Se non stesse venendo brutto e non ci fosse poco tempo sarebbe da mettere il costume e farsi un bagno..

Mi spiace andar via sarebbe stato da fermarci più tempo ,ma vogliamo arrivare ancora fino al faro..

Imponente , all’interno ci sarebbe un museo , ma è chiuso e comunque non avremmo il tempo di visitarlo..

Spiaggia magnifica
liere a perdita d’occhio

-Tornando indietro ci fermiamo ad un altra bella spiaggia e poi in paese dove c’è una torre d’avvistamento

fortificata anche questa visitabile..

C’è una vista pazzesca sulla costa. Peccato non avere il tempo per esplorarla

Castelli di sabbia

Ancora Corralejo

-Torniamo a Corralejo..

Ci è rimasto impossibile trovare un distributore per rifare il pieno alla macchina sono abbastanza rari in questa parte dell’isola.

Fortunatamente non abbiamo consumato molto e diamo il dovuto , sulla base dei chilometri percorsi ,

alla tipa dell’ufficio prima di lasciarle il mezzo.

Conviene informarsi , in base al percorso che si vuol fare , di dove si trovino i distributori..

-Essendoci un po’ di tempo facciamo una passeggiata sul lungomare del paese che risulta più bello di quanto mi era apparso sta mattina..

Ha una bella spiaggia , molti locali ed è vivace.. Sulla spiaggia degli artisti hanno costruito alcuni bei castelli di sabbia..

Ritorniamo al porto e ci imbarchiamo.

Viaggio di ritorno

Colori intensi

-Fuerteventura è ormai alle nostre spalle. Il viaggio di ritorno verso Lanzarote ci regala uno splendido tramonto ..

Dal mare  il centro abitato di Playa Blanca sembra molto vivace e grazioso tutto illuminato dalle prime luci della sera..

Playa Honda

-Noi però prendiamo la nostra macchina e la via per Playa Honda dove andiamo , prima a far due passi sulla passeggiata.

Ci stupisce per la sua piacevolezza con case basse , spesso con giardino o verande , davvero ben integrate nel contesto.

Qualche piccolo locale , nulla d troppo invasivo.. Davvero una sorpresa questa località..

-Poi ci spostiamo un po’ all’interno , fra le case dove raggiungiamo il locale dell’amico di mio fratello

con cui non ci eravamo potuti incontrare due giorni fa..”Il Berber” gestito da Ben è davvero un bel posto..

Libri , scacchiere ( per tornei di scacchi) , una piccola mostra di oggetti in carta ,

ma anche un palcoscenico dove si tiene una micron stagione teatrale , buona musica,bei video..birra..una serata piacevole e stimolante..

A casa ..ultima sera

-il tempo vola e torniamo alla nostra base che son le 22.00 passate.

Avremmo voluto cenare fuori , per la nostra ultima sera sull’isola ,

ma troviamo tutti i locali ormai chiusi e dobbiamo perciò tornare a casa e cucinarci qualcosa..

Ritroviamo Rodo e Douce e con loro e con i padroni di casa passiamo le ultime ore di questa serata in modo piacevole e allegro..

Sembra di essere in famiglia ormai.. Mio fratello cucina e fra un bicchiere di vino l’altro arriva l’ora di andare a letto..

Lanzarote..ultimo giorno..

 

Preparativi e saluti

Ci alziamo e prepariamo , come ogni mattina , dall’inizio di questa avventura ma oggi ci sono da sistemare i bagagli..

E’ l’ultimo giorno , la vacanza è finita..

Salutare la casina che ci ha ospitati e salutare quelli che ormai sembrano essere più amici che conoscenti..

Facciamo qualche foto assieme , ci abbracciamo un po’ tristi poi saliamo in macchina e ce li lasciamo alle spalle..

La Santa

La Santa..passeggiata

-Ormai son già ricordi.. Abbiamo un po’ di tempo,prima della partenza..

Andiamo fino alla Santa , graziosissimo paese di pescatori affacciato sull’oceano.. Sulla passeggiata grosse barche a riposo ..

Conosco e faccio quattro chiacchiere con un italiano che si è trasferito qua , sembra molto soddisfatto della scelta..

Le barche la popolano

Tias..Casa Saramago

La casa dal giardino

Macchina.. Nuova strada fra bei passaggi..

Si sbuca dal lato opposto dell’isola con splendida vista dall’alto sul mare e sulla costa di Puerto del Carmen , che evitiamo..

Siamo diretti a Tias , dove è imperativo , per me visitare la casa di Jose Saramago.. Dietro ho i “Quaderni di Lanzarote”..

Il tempo inizia un po’ a scarseggiare e fare la visita , solo guidata , prende il tempo che più o meno ci resta..

La biblioteca

La biblioteca

La casa è bellissima , decisamente viva.. Si sente ancora la ricchezza dell’anima di chi ci ha vissuto..

La ricca biblioteca è assolutamente straordinaria ,come gli aneddoti legati alla catalogazione dei volumi..

Gli interni

Gli orologi

E’ davvero una visita emozionante e ricca di suggestione ( la guida davvero brava e gentile e riesce a farmi comprendere tutto pur parlando solo in spagnolo ) .

I sui scritti , i suoi oggetti ,la camera da letto dov’è morto . Gli orologi tutti fermi , puntati sull’ora in cui ha conosciuto la moglie ..

Tutto molto coinvolgente . Il caffè che offrono a fine visita al tavolo della sua cucina , come lui faceva con tutti i suoi ospiti , mi commuove ..

Caffè al suo tavolo

Playa Honda

Playa Honda

Esco grata di aver potuto godere di questo privilegio e mi sento piena di energia..

Facciamo il pieno anche di benzina e ci concediamo ancora due passi sulla bella passeggiata di Playa Honda..

Ci mangiamo i panini e ci godiamo il posto un po’ tristi che questo sia l’ultimo giorno..

Purtroppo alla fine non siamo riusciti ad andare ad Arecife , me ne dispiaccio ,

ma ormai il tempo è giusto quello di andare all’aeroporto e riconsegnare la macchina..

Passeggiata

Partenza

Partiamo in orario.. Alle19,50 siamo a Malpensa..

Mio fratello appena scesi mi abbraccia fortissimo e mi confessa di essere stato in ansia per tutto il volo , ma forse , alle volte ,

un po’ di paura ci fa apprezzare di più la vita.. E’ stato un viaggio emozionante e ricco di bellezza..




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